IL NOSTRO FIGLIO DELL’ANIMA

….”Mosoum vorrebbe raggiungere suo padre in Germania, con sua madre e le sue tre sorelline di nove, sei e tre anni. La guerra gli ha tolto il diritto di essere bambino e ha il dovere di fare da capofamiglia durante questo viaggio. Passa le sue giornate facendo la fila per prendere il cibo e cerca una luce di speranza per sua mamma e per le sue sorelleMentre facevamo distribuzione nel campo, fra centinaia e centinaia di bambini, spiccava sempre lui: piccolo, con gli occhiali rossi e la maglietta verde. E’ diventata la nostra ombra, la nostra mascotte e il nostro figlio dell’anima. Si presenta ogni giorno con l’atteggiamento di un adulto e il sorriso di un bambinoSiamo tutti innamorati di questo piccolo grande uomo e mentre tutti lo chiamano banana, per noi diventa ‘il Professore’…

 

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…Quando gli altri sono tornati in Italia, Mosoum ha continuato a seguirmi ogni giorno e insieme a Bahaa siamo stati in giro per tutto il campo di Idomeni, giocando e scherzando come se il campo della vergogna fosse un grande parco giochi. Tornati Enzo e Ciro per la seconda missione, il Professore ha dato una mano ai miei amici, dimostrando di essere un vero e proprio uomo….

 

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…Durante la rivolta contro la polizia, Mosoum ha portato al sicuro la sua famiglia. Insieme a Imad cerchiamo di ritrovarli per essere sicuri che stiano bene e per poterli salutare. Non ci riesco ma non mi preoccupo, perché sono certo che il nostro piccolo eroe ha scelto un posto tranquillo per superare il momento di tensione. Devo andar via da Idomeni per ritrovare Musa, abbraccio Imad e lui mi promette che avrà cura di Mosuom e della sua famiglia…

 

Durante la permanenza nel campo di Sinatex è stata organizzata dal gruppo calabriaXidomeni una adozione per offrire supporto a Mousum e alla sua famiglia bloccata in Grecia.

Atene: 8 mesi dopo…

…Dopo qualche giorno riesco a vedere Mosoum, sempre più maturo, qui a proteggere la sua bellissima famiglia, abbandonata in Grecia, da un padre che ha raggiunto fortunosamente la Germania e che sembra non avere la minima intenzione di condividere un lungo calvario con i suoi cari. Faccio una bella sorpresa al nostro eroe e distraendolo col gioco, lo allontano dai suoi impegni da bambino adulto. Condividiamo una bella cena e resto sempre più sorpreso dalla forza di sua madre, una grande donna di ventotto anni, bloccata in un Paese straniero con i suoi quattro bimbi. Da una grande donna non poteva che nascere un grande uomo, ed ecco spiegato il piccolo miracolo Mosoum…”

Leggi tutta la storia nel libro Controvento

 

 

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